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venerdì 16 maggio 2014

Davide in fuga – 2 Samuele 15:30 – 16:4

·         Aitofel il traditore.

Uno strano corteo di uomini procede piangendo col capo coperto ed a piedi nudi mostrando, senza vergogna, tutto il dolore e la sofferenza che sentono nel loro cuore. Alla testa di questo strano corteo un uomo: il re Davide che fugge da un figlio ribelle ed usurpatore (30).
Ma ecco che ad aggravare la situazione arriva una notizia inaspettata: Aitofel si è schierato dalla parte del ribelle Absalom.
Davide conosce quest’uomo e l’influenza che può esercitare su tutti coloro ai quali dà dei consigli (16:23) ed al quale, per altro, è legato da vincoli di parentela. 

·         Una sola risorsa.
 Quando sorgono difficoltà sopra difficoltà che cosa si deve fare? Davide ha scelto di rivolgersi al Suo Dio nel quale ha sempre confidato e che non ha mai cessato di proteggerlo e soccorrerlo nelle circostanze più difficili. Colui che lo aveva liberato dalla zampa dell’orso e del leone quando era ancora un semplice pastore (1 Samuele 17:37) lo avrebbe aiutato e soccorso in quella circostanza.

·         Cusai, l’Archita.
Quest’uomo rappresenta per Davide la risposta alle sue preghiere.
Si presenta al re avendo lo stesso sentimento di cordoglio (32) che caratterizzava il suo re ed accetta ciò che egli gli chiede di fare senza proferire una sola parola.
Questa sua disponibilità ed obbedienza a Davide lo porterà a svolgere bene il compito assegnatogli (17:14), anche se sarà costretto a vivere in mezzo ai nemici del suo amato re.

G  Cari fratelli e sorelle, siamo anche noi così disponibili per il nostro Signore? il re rigettato e scacciato da questo mondo? Non scegliamo da soli il posto od il servizio da svolgere, ma lasciamo che il Signore ci usi come Lui ritiene più opportuno anche se, questo potrà significare essere delle pecore in mezzo ai lupi (Marco 10:16).

·         Tsiba, un servitore infedele.
Anche Tsiba si presenta al re, ma al contrario di Cusai egli porta dei doni che ritiene possano essere utili nella fuga del re e dei suoi uomini, mostrando, quindi, una grande nobiltà di cuore, ma ciò che egli porta non è suo, ma del suo padrone: Mefiboset. Davide non poteva leggere nel cuore di quest’uomo altrimenti avrebbe scoperto l’inganno (Geremia 17:9) e le falsità dette su Mefiboset. Ma Dio non lascerà che questo inganno passi sotto silenzio (19:25/30).

G  La lezione è solenne, non presentiamoci al Signore mostrando di essere ciò che in realtà non siamo!


D.C.