Leggere – Matteo 11:16/24
G Orecchie per udire (16/19).
Il Signore non era stato
ascoltato più del Suo precursore. Aveva fatto udire le Sue parole di grazia
come un dolce suono di flauto, ma il popolo non vi aveva posto l’orecchio (17).
Le parole di Giovanni erano state più simili ad un canto lamentoso per
suscitare il pentimento, ma in entrambi i casi le orecchie erano rimaste chiuse
(15) come il loro cuore e le loro coscienze.
Giovanni aveva vissuto
una vita da asceta che si accordava al suo messaggio e per risposta veniva
deriso ed accusato di avere un demonio (18).
Il Signore si era
avvicinato ai peccatori, aveva condiviso con loro che cose più semplici della
vita come il mangiare ed il bere, si era presentato come un loro amico (19) ed
era accusato dai ben pensanti di essere anch’Egli un peccatore.
L’uomo cerca sempre di
mettere a tacere la voce di Dio che parla in qualunque modo Egli si rivolga
loro.
Per comprendere la voce
di Dio, occorre che essa sia creduta senza discussioni. Occorre diventare dei
piccoli fanciulli (11:25) poiché è a loro che il Padre fa conoscere le
meraviglie del Suo amore.
G Occhi per vedere (20/24).
Il Signore aveva
parlato, aveva compiuto anche un numero notevole di opere potenti che avrebbero
dovuto servire di testimonianza (cfr. Giovanni 10:37/38).
Molti erano stati messi
al beneficio della Sua potenza, ma non era servito. La conclusione che il
Signore ne trae è che la loro sorte sarà peggiore di quella di coloro che non
sono stati beneficiati di tali opere.
· Corazin,
era a circa 4
chilometri da Capernaum, ed il Signore aveva abitato per
un tempo. Che privilegio per i suoi abitanti avere il Signore in mezzo a loro e
beneficiare per primi della Sua predicazione (Matteo. 4:13). Il Signore vi aveva
operato per elevarle fino al cielo (23), la porta era stata loro largamente
aperta, ma esse non avevano voluto ascoltare. La loro sorte sarà peggiore di
città pagane come Tiro e Sidone (21).
·
Betsaida,
era la città natale dei discepoli
Filippo, Andrea e Pietro. Quanta tristezza avranno causato nel loro
cuore queste parole di condanna. Certamente vi avevano dei parenti ed amici,
irrevocabilmente condannati, perché, al contrario di loro, non avevano
ascoltato il Signore.
La solenne verità che
traspare da queste parole del Signore è che il giudizio sarà proporzionato al
privilegio. Sarà questa la sorte di tanti paesi cosiddetti “cristianizzati” che
in mezzo a tanti privilegi non hanno saputo trarne beneficio. Quale che sia la
nostra
posizione davanti al
Signore facciamo ben attenzione a non disprezzare i privilegi di cui ci fa
dono.
D.C.