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venerdì 30 maggio 2014

30 Maggio

Gesù... sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.
Ebrei 12:2

Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce.
1 Pietro 2:24

Il grande "perché?"

Se desideriamo vedere in tutta la sua realtà l'atteggiamento di Dio di fronte al peccato, e il vero carattere della sua santità, dobbiamo solo contemplare la croce di Cristo e ascoltare quel grido d'angoscia che risuona in mezzo alle tenebre del Calvario: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" Una simile domanda non era mai stata posta, e mai ne sarà posta una uguale. Essa rimane unica nell'eternità, considerando sia Chi l'ha espressa, sia Colui al quale era rivolta. La croce dà la misura dell'odio di Dio contro al peccato, ed è anche la misura del suo amore per il peccatore. È su questa base divinamente giusta che Dio fa grazia, perdona i nostri peccati e considera perfettamente giusti tutti quelli che si pentono.
Molti disprezzano la croce e persistono nel loro odio contro Dio, oppure dicono che Dio è troppo buono per arrivare a punire i malvagi; ma che ne sarà di loro? Ecco la risposta: "Chi rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui" (Giovanni 3:36).
I peccatori che rimanessero indifferenti potrebbero essere salvati, visto che Dio ha dovuto dare, abbandonare e colpire il suo Figlio diletto per salvare il suo popolo? Il Signore Gesù sarebbe dunque morto per nulla? Dio lo avrebbe colpito senza che fosse necessario? No! "Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui" (Isaia 53:5).

Da uno scritto di C. H. Mackintosh