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sabato 3 maggio 2014

La preghiera

Leggere – Matteo 6:7/15


Anche per la preghiera il Signore invita i Suoi a farlo “in segreto” (6), senza usare moltitudini di parole come fanno i Pagani che credono che la loro eloquenza sia gradita ai loro dei (7).
Non occorrono molte parole per esprimere i propri bisogni che per altro il Padre conosce già (8). L’Ecclesiaste sentenziava che “con le molte parole vengono i ragionamenti insensati” (Ecclesiaste  5:3/b) ed il libro dei Proverbi afferma che “nella moltitudine delle parole non manca la colpa ma chi frena le sue labbra è prudente” (Proverbi 10:19).

G  “Voi dunque pregate così:” (9)
Il Signore con questa preghiera ha inteso darci un modello di quello che devono essere le nostre preghiere istruendoci quanto al carattere delle richieste da presentare al Padre. Possiamo perciò applicare a noi i principi che vi sono contenuti senza che questa diventi una semplice recita di parole senza alcun valore ed è al “Padre nostro che sei nei cieli”, che essa deve essere rivolta.

G  La gloria di Dio (9/10)
La gloria, gli interessi ed il riconoscimento dei diritti di Dio devono essere sempre l’oggetto primario nelle nostre preghiere.
·         Sia santificato il tuo nome. È una nostra precisa responsabilità che il nome di Dio sia tenuto in onore in mezzo a noi affinché i nostri atti non siano occasione di bestemmia fra gli increduli (cfr. 2 Samuele 12:14 – Romani 2:24).
·         Venga il tuo regno. È uno sguardo nel futuro quando tutto risponderà ai pensieri di Dio e tutto ciò che è mutevole e passeggero cesserà. È la richiesta di un cuore che chiede di saper essere distaccato dalle cose di questo mondo.
·         Sia fatta la Tua volontà. Nel cielo essa è fatta e la richiesta del credente è che possa essere fatta sulla terra. In futuro ogni ginocchio si piegherà “nei cieli, sulla terra e sotto la terra” e confesserà Cristo come Signore “alla gloria di Dio Padre” (Filippesi 2:110/11) ma è nostro privilegio di anticipare questo momento.

G  I nostri bisogni (11/15)
·         Il pane quotidiano. È un bisogno primario avere di che nutrire il corpo ma allo stesso modo abbiamo bisogno di cibo spirituale che nutra le nostre anime (Matteo 4:4) chiediamolo ogni giorno.
·         Rimetti i nostri debiti (cfr. Luca 11:4) come noi li rimettiamo. Il Signore ha perdonato i nostri peccati (Colossesi 2:13) e perdona quelli che commettiamo se li confessiamo (1 Giovanni 1:9). Chiediamo al Padre di avere questo sentimento di perdono illimitato nei confronti dei nostri fratelli (14/15 – 18:21/22).
·      Non ci esporre alla tentazione. Dio non tenta nessuno (Giacomo 1:13/15) ma è il sentimento della nostra debolezza che ci induce a chiedere il Suo aiuto.
·         Liberaci dal maligno (o dal male). Il credente sa cosa è il male ed è esortato ad “attenersi fermamente al bene” (Romani 12:9). Solo nella dipendenza e nella fiducia in Dio abbiamo la risorsa contro il male che ci circonda.

D. C.

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