Giovanni 1:29
Il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui, e grazie alle sue ferite noi siamo stati guariti.
Isaia 53:5
L'Agnello salvatore
Il turista in visita al villaggio di Werden, nella Ruhr, può rimanere sorpreso vedendo, in cima al tetto della chiesa, un agnello in pietra, lavorato a scalpello senza altra decorazione. Durante la costruzione dell'edificio, un operaio che stava per finire il suo lavoro sul tetto perse l'equilibrio per la rottura di una corda che teneva il suo cesto di tegole. Sarebbe certamente morto se, miracolosamente, non fosse caduto su un montone che stava brucando nei pressi. L'animale perse la vita salvando quella dell'artigiano il quale, in segno di gratitudine, fece realizzare quella scultura e la pose ben in vista sul tetto.
Questa storia ci fa pensare a Gesù Cristo, che la Bibbia chiama sovente Agnello di Dio, e la cui morte ha salvato e vuole ancora salvare innumerevoli persone. Contrariamente all'animale della nostra storia, che non è stato altro che un attore passivo, il Signore Gesù ha preso parte attiva nella nostra salvezza; prima ancora di venire come uomo in questo mondo, sapeva che sarebbe dovuto morire su una croce, e l'ha accettata per amore per noi. Il suo sacrificio è stato volontario; ha preso su di sé tutti i nostri peccati e ne ha assunto la colpa davanti al Dio giusto e santo. E la vita che comunica ora a quelli che credono in lui riguarda la nostra anima; essa è eterna.
Ma attenzione! La sua morte non salva chi non vuole essere salvato. Egli vuol essere il Salvatore di tutti, ma non impone la salvezza; la offre gratuitamente a quelli che si riconoscono perduti e si rivolgono con fede a lui. Che ognuno accetti per se stesso il sacrificio dell'Agnello di Dio!