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L’uomo
Ecco una verità importante: il tempo per pentirsi è limitato (1).
La grazia viene offerta ad ogni uomo, ma chi persiste nel suo stato di peccato
incontrerà, improvviso ed irrimediabilmente, il giudizio di Dio.
Le compagnie sono importanti (3), come illustra la parabola del
figliol prodigo (Lu 15) prima della sua conversione. Dopo la conversione, però,
quale gioia per il padre. Non è la stessa gioia che prova il Padre celeste alla
conversione di ogni uomo?
Che responsabilità per coloro che “lusingano” l’uomo (5) con false
prospettive di salvezza, non fanno che tendergli una rete nella quale finiranno
prigionieri. Parliamo del Signore a tutti, anche a costo di essere odiati (10)
dal mondo.
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Il giusto
Il mondo è contento della presenza dei credenti (2). Pensa di loro
che sono delle brave persone che, invece di commettere delle malvagità, cantano
e si rallegrano nel Signore (6), che sono persone che si prendono cura dei
deboli (7), che invece di soffiare sul fuoco per alimentare le discordie sanno
calmare le liti (8) trattenendo la loro ira (11), perché sanno che se
contenderanno con il mondo non potranno che suscitare la sua ira o la sua
derisione, perché sanno che con il mondo non potrà esservi nessuna intesa (9).
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L’autorità
Alcuni caratteri che sono la base dell’autorità:
ü la responsabilità: coloro che
sono a capo imprimono il loro carattere ai loro sottoposti (12),
ü l’uguaglianza: una posizione
d’autorità non è sinonimo di superiorità perché davanti a Dio non c’è
differenza sociale (13). Dio fa levare il sole sopra ogni uomo (Matteo 5:45) ed
offre la grazia a tutti,
ü la giustizia: la corruzione e
l’ingiustizia hanno un potere destabilizzante (4, 14),
ü l’educazione: abbiamo sotto gli
occhi, ogni giorno, l’effetto di una educazione lassista e le sue conseguenze
sulla società (15).
Sappiamo bene che non possiamo sperare che l’uomo stabilisca un
governo perfetto e giusto secondo i pensieri di Dio, ma possiamo pregare
facendo delle richieste precise per coloro che sono stati stabiliti da Dio (Romani 13:1) come nostri governanti (cfr. 1 Timoteo 2:1/2 - Geremia 29:7).
D.C.