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giovedì 8 maggio 2014

Il nemico non dorme

Leggere – Matteo 13:24/30


Ø  I due seminatori
Il campo è ormai seminato con il buon seme, il lavoro è fatto, ed è affidato alla responsabilità dei servitori. Essi devono vegliare affinché il nemico non vi introduca niente che potrebbe compromettere un buon raccolto, ma i servi hanno incrociato un po’ le braccia, hanno sonnecchiato, spesso si sono addormentati ed il nemico ha avuto facile gioco nel suo lavoro.
Il suo lavoro è stato simile a quello del seminatore, ma al posto del “buon seme” (24) ha seminato “zizzania”, poi basta che se ne vada; sa che il tempo lavorerà per lui: il danno è fatto.

Ø  I servi
I servitori avevano la responsabilità di vegliare, di custodire gelosamente il campo per non vanificare il lavoro del seminatore, ma hanno dormito. Solo quando i diversi frutti delle due semine sono germogliati si rendono conto del danno subito e vorrebbero correre subito ai ripari (28) andando a cogliere la zizzania e ripulire il campo.
Come affidare a queste persone che non avevano saputo adempiere il loro incarico un compito così delicato? Avrebbero corso il rischio di non saper discernere una buona pianta dalla zizzania e provocare un danno ancora maggiore.

Ø  La mietitura
Il seminatore affiderà questo compito ad altri che adempiranno il loro lavoro con diligenza ed al momento opportuno divideranno la zizzania dal grano, la prima legate in fasci per essere bruciata, il secondo per essere raccolto nei granai.

Ø  Vegliare
Questa dovrebbe essere la nostra parola d’ordine. Questo è il compito che è stato affidato a ciascuno di noi. Se nel mondo i cristiani hanno fallito quanto alla loro responsabilità collettiva, esiste pur sempre una responsabilità individuale affinché in noi stessi, nelle nostre famiglie, nella nostra assemblea locale il nemico non entri per seminare zizzania.

& “Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare … e la tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato.” (Proverbi 24:33).


D.C.