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giovedì 29 maggio 2014

29 Maggio

Come la cerva desidera i corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente; quando verrò e comparirò in presenza di Dio?
Salmo 42:1-2

La sete dell'anima

Noi tutti, un giorno o l'altro, abbiamo sperimentato la sete. Questa parola mi richiama alla mente delle immagini molto nette: i miei tre anni trascorsi nei deserti aridi e polverosi dell'Africa settentrionale. Mi ricordo che certe volte, quando le provviste d'acqua erano esaurite, tutto il mio essere era un lamento inespresso: acqua, acqua! Nient'altro che l'acqua poteva far tacere quel grido. 
Nel Salmo 42, Davide ci parla di un'altra sete; non quella del corpo, ma quella dell'anima. Questa sete rievoca altri ricordi altrettanto vivi. Mi ricordo dei molti anni in cui ero alla ricerca d'una soddisfazione che mi sfuggiva sempre. La ricercavo in tutto ciò che mi si presentava, nel campo fisico, estetico, intellettuale, nella musica, il teatro, la filosofia o il piacere dei sensi. Ma più mi davo a questa ricerca, più mi sentivo vuoto e frustrato. Alla fine, ho trovato la risposta, la stessa risposta che Davide aveva trovato tremila anni prima: "Quando verrò e comparirò in presenza di Dio?" (Salmo 42:2).
In ciascuno di noi esiste una sete dell'anima, un'aspirazione interiore profonda che non può essere soddisfatta che da Dio stesso. È ciò che ho sperimentato quando ho incontrato Dio rivelato in Gesù Cristo, una sera, da solo, nella camera di una caserma, leggendo la Bibbia. Meravigliosa esperienza che mi ha cambiato la vita!

Derek Prince