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sabato 10 maggio 2014

10 Maggio

Gli fu rivolta (a Elia) la parola dell'Eterno in questi termini: "Che fai qui, Elia?"
Dio gli disse: "Va' fuori e fermati sul monte, davanti all'Eterno".
L'Eterno gli disse: "Va', rifà la strada..."
1 Re 19:9,11,15.

Una riflessione sull'esperienza di Elia

Nel primo libro dei Re al capitolo 19, l'Eterno chiese ad Elia, che scoraggiato e impaurito era fuggito per sottrarsi alle ire dell'empia regina Iezebel: "Che fai qui, Elia?" (v. 9). È la domanda che Dio può rivolgere anche a noi quanto ci sentiamo stanchi e depressi.
Dopo aver ascoltato il lamento di Elia, Dio gli dà un ordine: "Va' fuori e fermati sul monte, davanti all'Eterno". E lì Elia assiste a delle manifestazioni straordinarie da parte di Dio: un vento impetuoso, un terremoto, un fuoco. Era la dimostrazione della potenza di Dio per convincere Elia della sua signoria su ogni cosa. "Ma l'Eterno non era nel vento... nel terremoto... nel fuoco. Dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso". E così, "una voce giunse fino a lui" (v. 11-13). 
Ogni volta che ci chiediamo cosa dobbiamo fare, quando ci chiediamo se siamo utili a qualche cosa, teniamoci alla presenza di Dio, contempliamo la sua grandezza e riceviamo da lui la Parola di vita che c'incoraggia.
Ma dopo essere stato riconfortato dalla presenza dell'Eterno, Elia riceve un altro ordine: "Va', e rifà la strada..." (v. 15). Elia doveva ritornare da dove era venuto.
È bene, a volte, fermarsi per meditare, per rinnovare le proprie forze, ma poi occorre riprendere le attività quotidiane e affrontare tutti i problemi, che non vedremo più come dei grossi pesi; così potremo continuare il cammino sino alla prossima fermata del nostro pellegrinaggio terreno.

(da uno scritto di Trevor Durston)