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martedì 6 maggio 2014

Le opere del Cristo

Leggere – Matteo 11:1/6

Mentre il Signore continua il Suo servizio in mezzo al popolo, Giovanni Battista è in prigione a causa dei rimproveri che rivolge ad Erode (14:3/4).
La prigionia è per lui una dura prova. Aveva reso testimonianza a “Colui che doveva venire” (3), che sarebbe stato il Messia e di cui aveva esaltato la grandezza e la dignità. Di Lui aveva detto: “Bisogna che Egli cresca e che io diminuisca” (Giovanni. 3:30), ma ora lì in una prigione la realizzazione di quelle parole era certamente più dura di quello che non avesse pensato.

Si sente scoraggiato, è perplesso, non era quello che si aspettava, ma la sua momentanea esitazione non altera quello in cui crede e accetterà e si sottometterà alla risposta del Signore.
Una sola domanda: “Sei tu?” (3). Ciò che il Signore gli manderà a dire sarà sufficiente a tranquillizzarlo di non aver corso invano.

La risposta del Signore a Giovanni non è un semplice: “Si sono io”, ma un: “Guardati attorno, considera le opere potenti di cui ti riferiscono e pensa chi altri potrebbe farle se non il Cristo”.
I suoi discepoli gli racconteranno ciò che avviene fuori della prigione, delle opere potenti che il Cristo compie e forse si sarà chiesto il perché non poteva beneficiarne anche lui con una liberazione. Ma i discepoli gli avranno senza dubbio riferito anche le parole del Signore: “Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!” (6), che parole consolanti saranno state queste per il suo cuore scoraggiato.

Cari fratelli e sorelle, qualche volta capita nella vita di trovarci in situazioni spiacevoli e lo scoraggiamento è inevitabile, ci chiediamo dove sia il nostro Signore, le Sue promesse di proteggerci, guardarci, aiutarci, difenderci. Abbiamo solo bisogno di guardarci un po’ intorno e scopriremo che Egli è fra noi ed opera con potenza. Non abbiamo già in precedenza sperimentato il Suo amore? Non abbiamo parlato di Lui come il nostro migliore amico? Come Colui che è il nostro soccorritore nel momento del bisogno? Quando tali momenti sopraggiungono mandiamoGli a dire: “Signore, sei tu?” ed Egli ci risponderà in maniera da riscaldare il nostro cuore e farci riprendere fiducia in Lui.


D.C.