Leggere – Matteo 11:1/6
Mentre il Signore continua il Suo
servizio in mezzo al popolo, Giovanni Battista è in prigione a causa dei
rimproveri che rivolge ad Erode (14:3/4).
La prigionia è per lui una dura prova. Aveva reso testimonianza a
“Colui che doveva venire” (3), che
sarebbe stato il Messia e di cui aveva esaltato la grandezza e la dignità. Di Lui
aveva detto: “Bisogna che Egli cresca e
che io diminuisca” (Giovanni. 3:30), ma ora lì in una prigione la realizzazione
di quelle parole era certamente più dura di quello che non avesse pensato.
Si sente scoraggiato, è perplesso, non era quello che si
aspettava, ma la sua momentanea esitazione non altera quello in cui crede e
accetterà e si sottometterà alla risposta del Signore.
Una sola domanda: “Sei tu?” (3). Ciò che il Signore gli manderà a
dire sarà sufficiente a tranquillizzarlo di non aver corso invano.
La risposta del Signore a Giovanni non è un semplice: “Si sono
io”, ma un: “Guardati attorno, considera le opere potenti di cui ti riferiscono
e pensa chi altri potrebbe farle se non il Cristo”.
I suoi discepoli gli racconteranno ciò che avviene fuori della
prigione, delle opere potenti che il Cristo compie e forse si sarà chiesto il
perché non poteva beneficiarne anche lui con una liberazione. Ma i discepoli
gli avranno senza dubbio riferito anche le parole del Signore: “Beato colui che non si sarà scandalizzato di
me!” (6), che parole consolanti saranno state queste per il suo cuore
scoraggiato.
Cari fratelli e sorelle, qualche volta capita nella vita di
trovarci in situazioni spiacevoli e lo scoraggiamento è inevitabile, ci
chiediamo dove sia il nostro Signore, le Sue promesse di proteggerci,
guardarci, aiutarci, difenderci. Abbiamo solo bisogno di guardarci un po’
intorno e scopriremo che Egli è fra noi ed opera con potenza. Non abbiamo già
in precedenza sperimentato il Suo amore? Non abbiamo parlato di Lui come il
nostro migliore amico? Come Colui che è il nostro soccorritore nel momento del
bisogno? Quando tali momenti sopraggiungono mandiamoGli a dire: “Signore, sei
tu?” ed Egli ci risponderà in maniera da riscaldare il nostro cuore e farci
riprendere fiducia in Lui.
D.C.