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sabato 3 maggio 2014

Genitori e figli

Leggere - 1 Samuele 2:12/26

I versetti di oggi ci portano a considerare due categorie di famiglie ed a metterle, inevitabilmente, in contrasto l’una con l’altra. Da una parte la scellerata condotta dei figli di Eli e la sua incapacità di prendere una posizione di giudizio nei loro confronti, dall’altra Anna, con il figlio Samuele, entrambi fedeli e zelanti nelle cose di Dio.

G  I figli di Eli
La prima cosa che ci viene detta di loro riguarda il loro comportamento: erano scellerati, ma ancora di più: “non conoscevano il SIGNORE” (12) quello stesso SIGNORE che dicevano di servire. Essi non si limitavano a derubare il popolo (13/14), ma derubavano il loro Dio (15/16) approfittando della loro posizione religiosa per soddisfare le loro insaziabili voglie.
La legge prevedeva che una parte del sacrificio spettasse ai sacerdoti (Le 7:31/36), ma non il grasso (15), che spettava totalmente all’Eterno (Levitico 3:16), cosa che conoscevano bene anche tutti gli Israeliti che si recavano ad offrire sacrifici (16), prendendo il grasso scandalizzavano e turbavano la coscienza del popolo. Le cose sante non avevano alcun valore per loro se non quello di un guadagno personale nell’amministrarle. La Parola ci mette in guardia a più riprese da questo male (1 Timoteo 6:5 – 1 Pietro 5:2 – Tito 1:7).

G  Eli, un padre e sacerdote, ma con poca energia.
Eli aveva la posizione e l’autorità per fermare i figli. Rivestiva la più alta carica religiosa ed era il loro padre e, benché li metta in guardia, visto che il loro peccato non riguarda solo loro ma porta il popolo ad allontanarsi da Dio (24), le parole del suo rimprovero non mostrano nessuna energia. Questa grave mancanza nel giudizio del peccato dei suoi figli provocherà l’inevitabile intervento di Dio stesso.
Solenne avvertimento anche per noi. Non possiamo passare sopra al peccato, perché questo ci renderà inevitabilmente solidali con chi lo commette e se non interveniamo nel giudizio del peccato, in noi, nella famiglia, nella chiesa, sarà il Signore che interverrà.

G  Samuele ed Anna, una madre piena di cure.
In mezzo a questa situazione così penosa spicca la figura del piccolo Samuele, un bambino che serviva sotto lo sguardo del sacerdote Eli (11), che fa questo servizio davanti all’Eterno (18) e che cresce gradito a Dio (26) ed apprezzato dagli uomini che certamente notano la differenza fra lui ed i figli di Eli.
Samuele indossa un “efod di lino” che sua madre gli forniva ogni anno (19) e che ci parla delle cure e del ruolo educativo dei genitori e della madre in particolare, e di come l’insegnamento dei genitori deve adattarsi alla crescita dei figli.

Cari genitori cristiani, abbiate per i vostri figli le cure che Anna ha avuto per Samuele, ma quando occorre mostrate quell’energia che Eli non ha avuto coi suoi figli.

D.C.