Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

sabato 10 maggio 2014

Discutiamone insieme


Leggere – Isaia 1:18/31


Ø  Un invito al dialogo (18/20)
Siamo abituati a sentire spesso questa frase: “occorre dialogare”, ma, mentre, fra gli uomini non sembra esserci tale volontà, Dio rivolge all’uomo quest’invito.
Dio conosce il peccato del popolo e gli offre, in grazia, di andare a Lui riconoscendo di meritare il giudizio e la mancanza di mezzi per cancellare i suoi peccati.
Il popolo se riconoscerà i suoi peccati e le sue iniquità come macchie (scarlatto e porpora (18) sono due toni di rosso che evocano il colore del sangue) sulla  sua anima, allora la grazia di Dio lo purificherà rendendolo spiritualmente biancho come la neve  e la  lana.
È la “discussione” che avrà con Dio che insegnerà a comprendere che Dio ha ragione e lui torto e che si sbagliava sulla sua condizione.
L’obbedienza porterà all’abbondanza di benedizioni (19) come un rifiuto porterà alla morte (20).

G  La purificazione del peccato deve essere preceduta dal riconoscimento di essere dei peccatori. E lo stesso vale ancora per noi oggi.

Ø  Cosa è divenuta Gerusalemme (21/23)
La città “fedele” dove regnavano “rettitudine” e “giustizia” (21) è completamente cambiata. È diventata “un covo di assassini” che sono “ribelli e compagni di ladri” che amano prendere tangenti e non fanno giustizia all’orfano ed alla vedova (23). Tutto questo non può che provocare l’ira di Dio.
Il quadro che Isaia ci descrive trova il suo culmine al momento del rigettamento di Cristo (cfr. Atti 3:13/15), ma Dio non rimane insensibile a questo stato di cose.

Ø  Dio giudice e redentore (24/30)
Dio fa udire per la quinta volta la Sua voce presentandosi come “il potente d’Israele” (24), titolo che ne sottolinea l’autorità sovrana ed annuncia che farà vendetta di coloro che opprimono il popolo. C’è una promessa di purificazione per coloro che si convertiranno (27), un residuo fedele che proverà vergogna di ciò che ha fatto in precedenza.

Ø  Un inevitabile giudizio (31)
Il giudizio di Dio sui peccati del popolo trova riscontro nella storia passata del popolo d’Israele, anticipazione della storia futura, ma a fianco del giudizio c’è una promessa di grazia e di ristabilimento per coloro che hanno ascoltato la voce del loro Dio (10), che sono andati verso di Lui per discutere insieme (18) e che hanno disposto il loro cuore all’obbedienza (19).
Dio ha parlato, così sarà fatto, sarà inevitabile che ciò che ha decretato non avvenga e nessuno potrà spegnere quel fuoco (31) figura di un severo giudizio di Dio per Israele, ma anche del terribile giudizio eterno per tutti quegli uomini che non daranno ascolto alla voce di Dio che parla d’amore e di grazia nel Suo Figliolo.


D.C.