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giovedì 8 maggio 2014

Processi di crescita

Leggere - MATTEO 13:31/35


Ø  Un piccolo seme per un grande albero
Il seme della senape era il più piccolo conosciuto nel mondo di allora, ma era ben conosciuto il risultato della crescita di questo seme: un albero che poteva arrivare fino a quattro, cinque metri!
Anche la fede di un credente può essere poca “quanto un granello di senape” (17:20), ma può spostare le montagne.
Una volta seminato inizia il processo di crescita, una crescita che prende, agli occhi degli uomini, l’aspetto di un albero nel quale gli uccelli del cielo trovano riparo.
Nella Parola di Dio l’albero ci parla di grandezza, magnificenza, tale è stato l’aspetto dei grandi regni del passato come l’Egitto e l’Assiria (Ezechiele 31) e Babilonia (Daniele 4:10).
Nella sua grandezza quest’albero ha dato riparo ad ogni tipo di uccelli del cielo figura delle potenze demoniache (Apocalisse 18:2) che corrompono gli uomini.
Ma il giudizio è alle porte, la scure è alla radice di quest’albero (3:10) che presto sarà abbattuto per essere gettato nel fuoco.

Ø  Il lievito
Una volta introdotto quest’elemento nella farina inizia un processo di crescita inarrestabile. La pasta cesserà di crescere solo sotto l’azione del fuoco, unico elemento che ne ferma l’azione.
Il Signore parla a più riprese del lievito: quello dei Farisei e dei Sadducei (16:11) e di Erode (Marco 8:15) volendo, cosi, sottolineare l’azione malefica dell’ipocrisia, delle false dottrine, della mondanità e della corruzione morale.
Nell’offerta “di fior di farina” (Levitico 2) questo elemento non doveva comparire, figura della perfetta umanità del nostro Signore Gesù Cristo.

Ø  Aprirò la mia bocca.
Il Signore ha parlato in parabole adempiendo così le Scritture (Salmo 78:2) ed allo stesso tempo insegnando cose che ancora non erano state rivelate. Il Suo parlare poteva apparire oscuro agli ascoltatori ma per coloro che desideravano saperne di più era disponibile a parlare un linguaggio più chiaro ed esplicito (13:36/37).
In queste parabole appare chiaro che non possiamo tornare indietro, il male non potrà essere arrestato che con un’azione di giudizio, ma siamo esortati, in tutta la Parola, a non adagiarci su questo e fare tutto ciò che è possibile per evitare che il male entri in noi e fra noi.


D.C.