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giovedì 15 maggio 2014

Un giovane da imitare

Leggere - 2 Timoteo 1:1/7

Ø  Un caro e fedele figlio
Non possiamo fare a meno, leggendo questi versetti, di constatare l’affezione che Paolo aveva per Timoteo.
Si rivolge a lui chiamandolo “figlio” (2), implicando una relazione particolare verso questo suo giovane collaboratore (cfr. 1 Corizi  4:17 – Filippesi 2:22).
Indirizzandogli questa seconda lettera chiede a Dio ed al Signore che possa avere grazia, misericordia e pace. Non si tratta qui di ciò che Timoteo ha ricevuto da Dio mediante la fede, ma degli effetti pratici che quest’opera ha nella sua vita.
·         La grazia non è quella rivolta ad ogni uomo peccatore ma la sfera dell’amore divino in cui ogni credente viene a trovarsi nella sua vita quotidiana.
·         La misericordia è quella che dà al credente la forza di proseguire il cammino anche in mezzo a tante difficoltà a causa della sua testimonianza.
·         La pace non è qui quella fatta con Dio mediante la giustificazione (Romani 5:1), ma la pace di Dio, quella che supera ogni intelligenza (Filippesi 4:7)  e che custodisce il credente.
  
Ø  Un giovane per cui pregare
Paolo, nelle sue preghiere, non dimenticava di presentare al Signore, questo giovane. Timoteo ne aveva bisogno, perché era timido ed aveva bisogno di trovare forza, amore ed autocontrollo (7).
Fin da piccolo aveva avuto conoscenza degli scritti sacri (2 Timoteo 3:15) e la fede che era stata nella nonna e nella madre (5) aveva contribuito a farlo crescere in un ambiente favorevole finché, responsabilmente, era diventato un discepolo di cui l’assemblea locale rendeva una buona testimonianza ed che aveva convinto Paolo dell’opportunità di portarlo con sé (Atti 16:1/3).
Oltre alle preghiere Timoteo aveva bisogno di essere esortato, affinché potesse adempiere il suo servizio col carisma che era in lui (6).

Ø  Due riflessioni si impongono!

  G    Cari giovani, che siete nati in famiglie di credenti, l’esempio di Timoteo deve portarvi a riflettere sul privilegio che il Signore, nella Sua grazia, vi ha concesso, ma anche sulla responsabilità che avete. Se non farete la vostra parte quali scuse troverete, davanti al Signore, quando vi chiederà conto di tali privilegi e dell’uso del dono che vi ha dato affinché poteste servirLo in mezzo ai santi e nel mondo?

   
  G   Cari fratelli più anziani, se vi sono nella vostra assemblea locale dei giovani come Timoteo, che hanno a cuore di onorare e servire il Signore, sono fra i soggetti delle vostre preghiere? Sapete incoraggiarli a “ravvivare il carisma di Dio” e spingerli al loro servizio per il Signore?


D.C.