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martedì 13 maggio 2014

Il Signore del sabato

Leggere  – Marco 2:23/28

Ø  Critiche!
Basta leggere qualche pagina dei vangeli per rendersi conto che i Farisei non perdevano nessuna occasione per criticare il comportamento del Signore e dei suoi discepoli. Ogni occasione era buona per muovere dei rimproveri basati sulla legge che loro dichiaravano di seguire alla lettera.
Ciò che i discepoli avevano fatto, però, non era contrario alla legge (Deuteronomio 23:25), ma essi pongono l’accento sul fatto che lo avevano fatto di Sabato (24) considerando quel gesto, fatto solo per sfamarsi, come se fosse stata la mietitura (Esodo 34:21).
Nella Sua infinita saggezza il Signore prende spunto da un fatto riportato nelle Scritture (1 Samuele 21:1/6) allorché Davide e quelli che erano col lui si trovarono nel  bisogno ed ebbero fame (25) e come poterono sfamarsi dei pani della presentazione che potevano mangiare solo i sacerdoti (Levitico 24:9).
Quest’azione di Davide, che Dio non punì, fornisce al Signore una prova per dimostrare che nello spirito della legge si teneva conto delle esigenze e delle necessità umane.

G  Facciamo attenzione ad un legalismo eccessivo che ci porta solo a criticare gli altri e che finirebbe per far caricare su noi stessi e su gli altri un carico troppo pesante.

Ø  Vedi?
Che strana domanda fu posta al Signore! Certo che aveva visto! E se quel gesto fosse stato da rimproverare lo avrebbe fatto con tutta la dolcezza di cui solo Lui è capace.
Gli occhi del mondo sono su di noi. Il mondo ci guarda e ci giudica e non cerca che delle occasione per screditare non tanto noi quanto il Signore stesso.
Spesso, dobbiamo ammetterlo, siamo presi anche noi da questo spirito di critica gli uni contro gli altri e ci rivolgiamo al Signore chiedendoGli se ha visto quello che il nostro fratello ha fatto. Facciamo attenzione che il Signore non ci chieda delle giustificazioni per tali atti che risuonerebbero come un severo giudizio per la nostra critica.
Consideriamo piuttosto il perché delle cose più che l’atto in se stesso, come il Signore ha fatto più volte.
Forse, prima di aprire bocca e dire: “vedi?” dovremmo aprire gli occhi ed allora ci accorgeremo di tre cose importanti:
G  Che i nostri fratelli sono in compagnia del Signore (coloro che erano con lui),
G  Che quella cosa era loro necessaria (erano nel bisogno ed ebbero fame),
G  Il Signore non muove loro nessun rimprovero.
  

D.C.