Questo Salmo esprime i sentimenti
di coloro che si rifugiano nella presenza di Dio realizzando che offre loro
delle risorse in mezzo a tutto il male da cui sono circondati.
Ø L’iniquità
dell’uomo (1/4).
L’empio è caratterizzato
dall’assenza del “timore di Dio” (1).
Senza questo sentimento non c’è nessun rimorso per le azioni malvagie che
compie e, per conseguenza, continua a fare il male (3). Finisce con illudere se
stesso (2) e decide volontariamente di vivere nella malvagità scegliendo “la via che non è buona” ed addirittura “medita l’iniquità” sul suo letto durante la notte (4).
Ø La
benevolenza di Dio (5/9).
Il credente, al contrario, è
capace di vedere ed apprezzare i caratteri di Dio.
· La
bontà e la fedeltà (5) che
sono al di sopra della potenza del male e fuori della portata dell’uomo e senza
limiti.
·
La
giustizia (6) che ha
la stabilità della montagna e
·
i
suoi giudizi che hanno
la profondità dell’oceano (Ro 11:33).
·
Il
soccorso (6) che
viene in aiuto degli uomini, ma che ha cura anche degli animali (cfr. Mt 10:29).
· Un
rifugio (7) che è
il riparo dalla malvagità dell’uomo (Sl 17:8) e nel quale trova tutte le
risorse necessarie per nutrire e dissetare la sua anima (8).
·
La
vita e la luce. La vita paragonata ad una fonte
(9) alla quale può abbeverarsi per non avere più sete e che diventerà in lui “una fonte d’acqua che scaturisce in vita
eterna” (Giovanni 4:14) e più ancora, sotto l’azione dello Spirito Santo, “fiumi d’acqua viva” (Giovanni 7:38). La luce
(1 Giovanni 1:5) che coloro che hanno Cristo devono manifestare nel loro comportamento
(Efesini 5:8). Questi due caratteri danno al credente sicurezza (Salmo 27:1) e sono
stati pienamente manifestati nella persona di Cristo (Giovanni 1:4 e 14).
Ø Una
richiesta (10/12).
Questo salmo termina con una
preghiera: che tutti coloro, fedeli come lui, scoprano le ricchezze della bontà
e della giustizia divina, perché queste sono le sorgenti delle benedizioni per
coloro che temono Dio in un mondo caratterizzato dalla malvagità dell’uomo
empio.
G Cari
amici, in un mondo che non distingue più il bene dal male e che mostra in ogni
forma, sia a parole che in azioni, tutta la sua mancanza del timore di Dio,
ricordiamoci che la sorgente del peccato è nel cuore dell’uomo (Matteo 15:18/20) e
per questo siamo chiamati a fuggire da queste cose e ricercare: giustizia,
pietà, fede, amore, costanza e mansuetudine (1 Timoteo 6:11).
D.C.