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sabato 3 maggio 2014

Un canto di riconoscenza

Leggere - 1 Samuele 2:1/11

Anna realizza le parole del salmista: “la sera ci accompagna il pianto, ma la mattina viene la gioia” (Salmo 30:5) e se quando aveva un problema era triste e piangente ora che il suo dolore è stato trasformato in gioia può lodare Colui che l’aveva ascoltata ed era il suo aiuto (Sl 30:10/12).
Le parole di questo canto sono semplici, ma ben appropriate alle circostanze e saranno riprese nel Salmo 113.

G  La gioia nella lode
Anna non spreca tempo a dettagliare le circostanze avverse che hanno preceduto questo canto di lode (1), perché è tutta presa dalla salvezza che ha ottenuto; non si rallegra solo della sua salvezza, ma pone l’accento su Colui che l’ha salvata. Chiediamoci anche noi se il motivo della nostra gioia, dopo le lacrime, è la liberazione dall’afflizione o risiede piuttosto in Colui che l’ha operata.

G  Chi è il nostro Dio
Con pochi tratti ella mette in rilievo i caratteri del suo Dio che è il suo Salvatore ed è il Santo, una forte rocca dove trovare rifugio, un Dio che conosce ogni cosa, ogni bisogno dei Suoi ancor prima che vengano portati davanti a Lui in preghiera (Matteo 6:8).
È forse cambiato qualcosa per noi oggi? Certamente no!

G  Che cosa fa Dio per noi
I versetti  da 4 a 8 mostrano come Dio può rovesciare il normale corso delle circostanze in questo mondo.
Coloro che si credono forti in questo mondo possono essere resi impotenti ed inutili come un arco spezzato (4), l’abbondanza di cibo trasformata in bisogno (5), la ricchezza in povertà (7) la vita in morte (6).
Ma coloro che si affidano a Lui conoscono la Sua grazia e sanno di essere stati elevati dalla polvere e dal letame (8) e fatti “eredi di un trono di gloria”. Oggetti di tanta grazia potremmo chiedere di più?

G  Che cosa farà?
I versetti 9 e 10 portano i nostri occhi a dare uno sguardo al futuro.
Per i Suoi c’è la promessa di uno sguardo attento e vigile (9a) ma per l’uomo che ha contato solo sulla sua forza anziché sulla grazia di Dio vi saranno le tenebre (9b). L’Eterno eserciterà il Suo giudizio e lo farà affidandolo al Suo Unto: Cristo (10 – cfr. Giovanni 5:22)

G  La nostra lode
Questo cantico è un modello per la nostra lode.
Dobbiamo lodarLo perché da miseri peccatori ci ha elevati al rango di re (Apocalisse 1:6), perché conosce ogni cosa di noi e sa come ricompensare la fede e giudicare il nostro orgoglio.


D.C.