Leggere – Matteo 6:1/6
Matteo 6 ci presenta diversi aspetti della “vita di pietà”, che
potremmo sintetizzare in tre punti:
·
Verso gli
uomini: l’elemosina (2)
·
Verso noi
stessi: il digiuno (16)
·
Verso Dio:
la preghiera (5)
Nel nostro passo però siamo messi in guardia affinché una vera
vita di pietà che deve essere insegnata dalla grazia (Tito 2:12), non risulti
soltanto un “formalismo religioso”. Per evidenziarne il contrasto il Signore
dirà a più riprese: “ma tu” (3, 6,
17).
G Ciò
che l’uomo vede.
Ogni uomo pratica “una propria
giustizia”, cioè una serie di opere giuste ma che non servono né per la
salvezza (Tito 3:5), né per ricevere un premio da Dio che al contrario vuole che
compiamo opere, si, ma che la Parola definisce: “opere buone” e che l’incredulo
è incapace di compiere (Tito 1:16).
Lo scopo dell’uomo nel compiere
le opere giuste è quello di essere osservato dagli uomini (1), onorato (2) e
visto pubblicamente (5), si osservano a vicenda e si stimano in base alle loro
azioni, quanto più queste sono altisonanti, tanta più stima essi ricevono.
I sensi dell’uomo sono molto
esercitati a questo scopo:
·
L’udito (2)
– il suono della tromba,
·
Il tatto (3)
– le due mani,
·
La vista (5)
– esser visti nelle piazze.
G Ciò
che Dio vede.
Dio non ha lo stesso metro per misurare le opere degli uomini e se
loro guardano all’apparenza delle cose Dio, al contrario, guarda al cuore (1 Samuele 16:7), al sentimento con cui sono compiute e ciò che non può essere visto dagli
uomini, perché compiuto nel segreto (4), magari in camera con la porta chiusa
(6), è visto, valutato, apprezzato e ricompensato da Dio.
G La
ricompensa.
Dare la ricompensa è prerogativa del Padre (1, 6), ciò implica che
coloro che sono ricompensati sono “figli”. Questa relazione ci porta a
considerare il movente delle opere che i credenti sono chiamati a compiere.
Tutto ciò che il credente fa su questa terra deve essere fatto nel nome del
Signore (Colossesi 3:17), con gioia (Romani 12:8) e zelo (Tito 2:14) a dimostrazione della
sua fede (Giacomo 2:18) perché verrà il momento in cui il Signore “metterà in luce quello che è nascosto nelle
tenebre e manifesterà i pensieri dei cuori” e solo allora “ciascuno avrà la sua lode da Dio” (1 Corinzi 4.5).
G Una
decisione da prendere.
Alla luce di questi passi dobbiamo deciderci:
·
O tenere un
comportamento ipocrita (2), compiendo azioni al di sopra dei nostri sentimenti
con lo scopo di essere visti ed allora la ricompensa sarà appunto solo questa
(3/b, 5b),
·
oppure un
comportamento umile, spesso sconosciuto agli altri, ma che riceverà la lode da
Dio Padre.
D.C.