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giovedì 1 maggio 2014

La disciplina ed il soccorso divino

Leggere – Salmo 38

G  Sotto la mano di Dio (2b).
L’autore esprime il sentimento di un credente che si riconosce colpevole davanti a Dio di un proprio peccato. Lo confessa e mostra tutta la sua angoscia per lo stato in cui si trova (18). È colpevole e sotto il giudizio della disciplina divina e questo gli procura sofferenze fisiche e morali. Molte parti del corpo qui sono prese in esame come simboli di queste sofferenze e le potremo riassumere con le parole: “non c’è nulla di intatto nel mio corpo” (3) e “sono sfinito e depresso” (8).

G  Solitudine.
Mentre si trova in questo stato i suoi avversari “gli rendono male per bene” (20), mostrano il loro odio (19) dicendo di lui cose cattive augurandogli del male, lo ingannano (12b). Amici, compagni, i parenti stessi si allontanano da lui (12a).
Questa  solitudine richiama alla mente quella di Giobbe (19:13/19) anche se la causa iniziale della prova è diversa.

G  Un rifugio: la preghiera.
Se è difficile trovare qualcuno che ci sia vicino in simili circostanze, se spesso oltre all’indifferenza incontriamo qualcuno che ci è avversario procurandoci così sofferenza su sofferenza dove trovare l’aiuto?
Solo in Colui che “fa la piaga, ma poi la fascia”, “ferisce, ma le Sue mani guariscono” (Gb. 5:18).
Cosa chiedere?
·         non rimproverarmi nella Tua ira” (1)
·         ti sta davanti ogni mio desiderio” (9).
È bello avere la certezza nei nostri cuori che quando ci troviamo in simili circostanze (anche se non dovremmo mai esserci) di poter contare sulla misericordia di Colui che conosce i nostri desideri ed il reale stato del nostro cuore.
Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati” (1 Gv 1:9).
Che risorsa e che conforto sapere che il Padre ascolta e comprende! Se i nostri gemiti sono accompagnati da un vero pentimento allora scopriremo che: “Egli ha strappato, ma ci guarirà, ha percosso, ma ci fascerà” (Os 6:1). Le Sue cure avranno lo scopo di ristabilirci nella comunione e le nostre relazioni con Dio saranno ristabilite. Realizzeremo che il Signore non ci ha abbandonati, che non si è allontanato da noi, perché Egli è la nostra salvezza (22).