Leggere – Salmo 38
G Sotto
la mano di Dio (2b).
L’autore esprime il sentimento di
un credente che si riconosce colpevole davanti a Dio di un proprio peccato. Lo
confessa e mostra tutta la sua angoscia per lo stato in cui si trova (18). È
colpevole e sotto il giudizio della disciplina divina e questo gli procura
sofferenze fisiche e morali. Molte parti del corpo qui sono prese in esame come
simboli di queste sofferenze e le potremo riassumere con le parole: “non c’è nulla di intatto nel mio corpo”
(3) e “sono sfinito e depresso” (8).
G Solitudine.
Mentre si trova in questo stato i
suoi avversari “gli rendono male per bene”
(20), mostrano il loro odio (19) dicendo di lui cose cattive augurandogli del
male, lo ingannano (12b). Amici, compagni, i parenti stessi si allontanano da
lui (12a).
Questa solitudine richiama alla mente quella di
Giobbe (19:13/19) anche se la causa iniziale della prova è diversa.
G Un
rifugio: la preghiera.
Se è difficile trovare qualcuno
che ci sia vicino in simili circostanze, se spesso oltre all’indifferenza
incontriamo qualcuno che ci è avversario procurandoci così sofferenza su
sofferenza dove trovare l’aiuto?
Solo in Colui che “fa la
piaga, ma poi la fascia”, “ferisce, ma le Sue mani guariscono” (Gb. 5:18).
Cosa chiedere?
·
“non rimproverarmi nella Tua ira” (1)
·
“ti sta davanti ogni mio desiderio” (9).
È bello avere la certezza nei nostri cuori che quando ci troviamo
in simili circostanze (anche se non dovremmo mai esserci) di poter contare
sulla misericordia di Colui che conosce i nostri desideri ed il reale stato del
nostro cuore.
“Se confessiamo i nostri
peccati, Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati” (1 Gv 1:9).
Che risorsa e che conforto sapere che il Padre ascolta e
comprende! Se i nostri gemiti sono accompagnati da un vero pentimento allora
scopriremo che: “Egli ha strappato, ma ci
guarirà, ha percosso, ma ci fascerà” (Os 6:1). Le Sue cure avranno lo scopo
di ristabilirci nella comunione e le nostre relazioni con Dio saranno
ristabilite. Realizzeremo che il Signore non ci ha abbandonati, che non si è
allontanato da noi, perché Egli è la nostra salvezza (22).